Don Giovanni, 62 anni trascorsi a donare gioia alle comunità

Pubblicato su La voce del Trentino.it
18 Marzo 2021 By Fabrizio Brida

Don Giovanni, 87 anni, ha celebrato domenica il 62esimo anniversario del suo sacerdozio

Quella di domenica (14 marzo 2021) è stata una giornata speciale per tutta la comunità di Ton: don Giovanni, 87 anni, ha raggiunto il traguardo del 62esimo anniversario del suo sacerdozio, avvenuto il 14 marzo 1959.
Sessantadue anni nei quali si è speso per gli altri, per la chiesa, per donare gioia alle comunità che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e amarlo.
All’inizio quella di Borgo Valsugana, dove ha cominciato come cappellano, poi quella di Tezze e quindi di Castel Tesino, per arrivare fino a quella di Cristo Re, quartiere di Trento
Dal 1968 è stato poi parroco a Sover e Monte Sover, dove ha conosciuto Carla, ancora oggi al suo fianco. In Val di Non ci è arrivato nel 1974, nella parrocchia di Denno, per spostarsi a Vigo di Ton nel 1989. Più della metà dei suoi anni di sacerdozio, dunque, don Giovanni li ha trascorsi tra i meleti e la gente di Vigo, Toss e Masi.
Proprio qui, nella canonica sul Doss, a pochi passi dalla piazza di Vigo e a un soffio dalla chiesetta di San Vigilio alla quale è tanto affezionato, ha deciso di mettere radici.
Quando, nel novembre 2013, don Giovanni ha lasciato la parrocchia a don Alessio, al quale è poi succeduto don Daniele, ha voluto continuare a far parte della comunità di Ton.
Una comunità che per 30 anni ha visto in lui una guida, non solo spirituale, e continua a fargli sentire il proprio affetto, naturalmente ricambiato.
«Qui si respira una bella atmosfera. L’ambiente è sano, vivo, gioioso. E ben animato, soprattutto dalla gioventù» aveva raccontato in occasione della bellissima festa organizzata a San Vigilio nell’estate 2019 per il 60esimo di sacerdozio.
Tra le grandi passioni di don Giovanni ci sono l’arte e la lavorazione del legno. Con le sue mani ha apportato grosse migliorie anche dal punto di vista estetico alla chiesa di Santa Maria Assunta, che ha cercato di valorizzare e abbellire. Senza dimenticare poi il suo impegno per la realizzazione del colle di Santa Margherita ai Masi.
Come parroco era molto attento ai giovani: ha voluto fortemente dar vita, infatti, al laboratorio “Il Trenino”, una specie di oratorio dal quale sono passati tanti fanciulli, i “suoi” ragazzi che qui si sono divertiti, hanno imparato e condiviso un sacco di esperienze.
Don Giovanni è stato un parroco sempre presente, anche per gli ammalati. Un parroco che amava, e ama tutt’ora, stare in mezzo alla sua gente. Un parroco legato alle associazioni, al coro, alle realtà paesane.
«Qui ho sempre visto una comunità unita e intraprendente – aveva aggiunto don Giovanni –. È un piacere per me vedere questo movimento, questa vivacità, la gente che si interessa al bene del paese».
L’amministrazione comunale e tutta la comunità di Ton, in occasione del 62esimo anniversario di sacerdozio, hanno voluto dedicare un pensiero affettuoso a don Giovanni, in attesa di poter festeggiare di nuovo in compagnia, magari in occasione proprio di San Vigilio.
Un ringraziamento e i migliori auguri «per aver animato le messe domenicali e averci accompagnato per moltissimi anni, con il suo sorriso dolce e le sue parole di conforto e insegnamento. Per tutto quello che ha fatto per la sua gente, per i suoi bambini, per l’oratorio e per il paese, per essere stato una guida. E non vogliamo dimenticare la sua cara perpetua Carla, che dal lontano 1970 lo accompagna e lo sostiene ogni giorno, prendendosi cura di lui con affetto e dedizione».