SPORMINORE – Addolorata

La chiesa curaziale dei Sette Dolori della Beata Vergine Maria di Sporminore viene eretta a parrocchia da parte del P.V. Celestino Endrici il 27 marzo 1909.

CHIESA CIMITERIALE DI S. MARIA DEI SETTE DOLORI
La chiesa di Santa Maria Addolorata di Sporminore sorge sulla sommità di un colle al limitare orientale del paese. E’ di un’eleganza semplice nella chiarezza delle sue linee. E’ contornata dal muro di cinta del cimitero che si presenta con un profilo a linee spezzate per l’inserimento delle edicole funerarie.
Pur non esistendo nessun documento a conferma, si ritiene che la chiesa sia stata edificata in forme romaniche tra il XII ed il XIII secolo.
Il primo documento che parla della cura d’anime a Sporminore è il Diploma d’Indulgenze di Paolo II (1464 – 1471) emanato nel quinto anno del suo pontificato, con il quale concede alla cappella della Beata Vergine di Sporminore l’indulgenza plenaria nei giorni dedicati all’Annunciazione e all’Assunzione, a chi avrà visitato detta chiesa e indulgenza parziale di 5 anni e altrettante quarantene a chi l’avrà visitata, addobbata e restaurata.
Da questo scritto emerge che nel 1468 a Sporminore si stava restaurando la fabbrica primitiva della chiesa e che la comunità cattolica di Sporminore era configurata come cappella, ossia chiesa filiale dipendente dalla chiesa madre di Spormaggiore.
Il 15 ottobre 1575 sono concessi il Fonte Battesimale e la facoltà di custodire il SS.mo Sacramento e amministrare il battesimo.
Tra il 1605 ed il 1619 la chiesa è stata nuovamente riedificata in stile clesiano secondo uno schema comune all’architettura minore di valle di questo periodo in Trentino.
All’epoca era dotata di tre altari lignei, di cui il principale del XVII secolo, di bella fattura, intagliato e dorato e tuttora esistente. Fu consacrato il 27 ottobre 1916 “in onore e gloria di Dio e della Beatissima Vergine Maria”, includendovi le reliquie di S. Romedio confessore e di S. Simpliciano martire. Degli altari laterali, di cui rimane solo la pietra, uno era dedicato alla Vergine del Santissimo Rosario mentre l’altro a Sant’Antonio Abate e ai Santi Carlo e Francesca.
La chiesa fu abbandonata nel 1879, data di consacrazione della nuova chiesa parrocchiale.
L’edificio fu poi danneggiato notevolmente durante la prima guerra mondiale per l’accasermamento dei militari.
Dopo la distruzione del campanile primitivo, nel 1849 un secondo fu edificato sul lato settentrionale, staccato dal corpo della chiesa. Di linee semplici con cuspide a quattro falde terminante in bulbo in scandole di larice e ariosa cella campanaria con archi a tutto sesto ed oculi, fu abbattuto attorno al 1938-1939.
(Sintesi tratta da Sporminore segni e memorie – Tiziana Rusconi)

LA CHIESA PARROCCHIALE DI S. MARIA ADDOLORATA
-“E noi la volen bela, pu bela de so mare!” – Con queste parole don Pietro Micheli ci introduce al racconto della progettazione e della realizzazione della chiesa attuale. L’aumento della popolazione aveva reso necessario questo intervento, che era diventato improrogabile.
Fu il conte Paride Spaur a mettere a disposizione Il terreno su cui edificarla. Si trattava del fondo feudale al “Piazzol”, considerato il più adatto sia per la sua centralità nel paese, sia perché sufficientemente pianeggiante.
Il progetto fu redatto dall’ingegnere provinciale Antonio Gepper, mentre chi si aggiudicò i lavori fu Federico Chierzi di Tuenno. Alla costruzione partecipò tutta la popolazione.
La prima pietra fu posta il 21 giugno 1874 alla presenza del decano della cattedrale di Trento, Mons. Valentino Bergamo.
Il 10 agosto 1879, alla presenza del vescovo Haller, coadiutore del P.V. Riccabona, il nuovo tempio venne consacrato. A perpetua memoria della precedente chiesa, anche questa venne intitolata a Maria SS. Addolorata.
Di ampie dimensioni, con pianta a croce latina e facciata principale rivolta ad occidente, appare come un misto di forme e stili ripresi dal passato. E’ un esempio significativo del momento culturale tardo romanico dei revival eclettici con i vari apporti dal neogotico al neoromanico al neorinascimentale, con predilezione per il periodo rinascimentale. La scelta del campanile a vela in facciata dimostra l’attenzione per l’architettura religiosa di valle che nei suoi più antichi esempi utilizzava un analogo impianto campanario.
Presenta una facciata esterna sobria con paraste angolari, portale centrale sormontato da una tettoia con decori classici e un semplicissimo rosone a mosaico di vetro. La facciata si conclude con un frontone la cui trabeazione è abbellita da rosettoni e mensole in pietra bianca.
In controfacciata è sistemato l’organo costruito da Vincenzo Mascioni nel 1911.
La navata ha volta a botte scompartita in due campate. All’incrocio tra i due transetti si alza la cupola affrescata con il tema della Assunzione di Maria dai colori delicati fra azzurro, bianco, grigio e nocciola.
Il presbiterio leggermente rialzato ha pianta quadrangolare e abside semicircolare con catino decorato sulla cui architrave spicca la scritta dorata “IN HONOREM B.V.B. DOLOROSAE”.
L’interno della chiesa è decorato con affreschi e dipinti del pittore trentino Matteo Tevini eseguiti nel 1927.
Oltre alla cupola ed al catino absidale decorato con la crocifissione dai colori scuri e terrosi e cielo plumbeo con sullo sfondo l’abitato di Sporminore, nella zona del transetto troviamo quattro lunette rappresentanti: la fuga in Egitto, la presentazione di Gesù al tempio, Gesù dodicenne al tempio che disputa con i dottori ed il cammino con la croce. Sulla volta della navata troviamo invece la deposizione ed il Cristo nel sepolcro rappresentati ad affresco in due riquadri dai contorni quadrilobati.
Sulle pareti della navata in corrispondenza di zone arcate sono appesi tondi ad olio su tela rappresentanti in ordine da sinistra: S.Agnese, i tre martiri anauniesi, S. Vigilio assieme a S. Romedio e S. Francesco.
L’altare maggiore in marmi policromi, di linee semplici classicheggianti con grado a due livelli e ciborio e tempietto è stato costruito nel 1878. La portella del tabernacolo presenta un altorilievo dorato ed argentato rappresentante l’Agnus Dei.
I quattro altari laterali sono dedicati rispettivamente alla Madonna Addolorata, a San Giovanni Bosco, a San Luigi Gonzaga e a Sant’Antonio.

(Informazioni e Sintesi tratte da Sulle sponde dello Sporeggio di Pietro Micheli da Sporminore segni e memorie – Tiziana Rusconi)