
Nella nostra Unità Pastorale desideriamo prepararci al Giubileo e vivere questo 2024 dedicato alla preghiera riscoprendo la figura di un santo, Carlo Acutis, che ha messo al centro della sua vita Gesù Eucaristia, la preghiera e i poveri. Carlo Acutis nacque a Londra, il 3 maggio 1991. Visse a Milano, ma trascorse lunghi periodi ad Assisi, dove respirò la spiritualità di San Francesco. Un ragazzo contemporaneo, che ha abitato luoghi abituali per tanti e vissuto tempi comuni a tutti. Ciò che ha reso straordinaria la sua esistenza è stata la capacità di vivere con fede radicale tutte le situazioni che la vita gli ha presentato. È cresciuto in una famiglia agiata e ha saputo trasformare i molti doni che la vita gli ha riservato in occasioni per incontrare il Signore e per farlo sentire più vicino a chi ancora non lo conosceva. Da quando aveva 7 anni Carlo ha deciso di vivere quotidianamente la messa e ha voluto diffondere il culto eucaristico. Lo fa grazie alle sue abilità con il computer e alla capacità di usare le molte potenzialità della rete internet, realizzando una mostra sui miracoli eucaristici. È un ragazzo straordinario non perché compie opere fenomenali, ma perché fa cose normali mettendoci tutto il suo amore; per lui ogni persona è tutto il mondo e merita di essere accolta e ascoltata. Frequenta con profitto le scuole e coltiva molte amicizie, al contempo sa dedicare tempo per il servizio ai poveri. Sin da piccolo non temeva di rivelare che il suo obiettivo fosse la santità: sono molto incisive due sue frasi, ormai celebri, «se ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi» e «L’Eucaristia? È la mia autostrada per il Cielo!», “Tutti nascondo originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Pensava che non dobbiamo accontentarci di fare una scelta, perché è la più facile o perché tutti fanno così. Dobbiamo pensare per conto nostro, seguendo la via indicata da Gesù. Per Carlo la vita deve essere orientata avendo come bussola la Parola di Dio. “La nostra meta è l’infinito…da sempre siamo attesi in cielo ogni volta che rinunciando a qualcosa per donarlo a chi ne ha bisogno, facciamo un passo verso l’infinito. Ogni volta che dedichiamo del tempo a chi è triste, facciamo un altro passo…
Nel 2006 viene colpito da una forma di leucemia fulminante, la visse come prova da offrire per il Papa e per la Chiesa. Morì il 12 ottobre 2006. I resti mortali riposano ad Assisi, nella chiesa di Santa Maria Maggiore – Santuario della Spogliazione. Il 10 ottobre 2020 è stato beatificato nella basilica papale di San Francesco.







