
«“Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita”. Con queste poche parole Carlo Acutis, il ragazzo morto a soli 15 anni di leucemia, delinea il tratto distintivo della sua breve esistenza: vivere con Gesù, per Gesù, in Gesù”». Per citare le stesse parole di Carlo: “La nostra Meta deve essere la nostra Patria. Da sempre siamo attesi in Cielo”. Sua è la frase: “Tutti nascono come originali ma molti muoiono come fotocopie”.
Per orientarsi verso la nostra Meta (il Cielo) e non “morire come fotocopie” Carlo diceva che la nostra Bussola deve essere la Parola di Dio, con cui dobbiamo confrontarci costantemente. Ma per una Meta così alta servono dei Mezzi specialissimi: i Sacramenti e la preghiera. In particolare Carlo metteva al centro della propria vita il Sacramento dell’Eucaristia che chiamava “la mia autostrada per il Cielo”. Ammesso alla Prima Comunione a soli 7 anni, da allora non mancò mai all’appuntamento quotidiano con la Santa Messa e la Recita del Santo Rosario. Cercava sempre di fare un poco di Adorazione Eucaristica, convinto com’era che “stando dinanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi” Carlo si domandava spesso perché si vedono file chilometriche di gente sostare ore per andare a vedere un concerto Rock, o un film, ma non si vedono le stesse file di fronte a Gesù Eucaristia. Diceva che le persone non si rendono conto di quello che perdono altrimenti le chiese sarebbero talmente piene che non vi si riuscirebbe ad entrare. Nel Santissimo Sacramento – ripeteva con fervore – Gesù è presente allo stesso modo di com’era presente 2000 anni fa ai tempi degli Apostoli, solo che allora la gente per vederlo era obbligata a spostarsi continuamente, mentre noi siamo molto più fortunati poiché lo possiamo trovare in qualsiasi chiesa vicino a casa. Per dirla come lui, “Gerusalemme l’abbiamo sotto casa”. Da bravo catechista si prodigava per trovare modalità sempre nuove per aiutare gli altri a rafforzare la propria fede. Per questo ci ha lasciato come eredità le sue mostre tra cui spicca quella dei Miracoli Eucaristici. Fu proprio nel 2002, visitando le esposizioni del Meeting di Rimini, che Carlo decise di allestire una mostra sui Miracoli Eucaristici riconosciuti dalla Chiesa. Un lavoro impegnativo in cui coinvolse anche i suoi famigliari per circa due anni e mezzo. Gli effetti spirituali che sta portando la mostra erano imprevedibili alla vigilia. Ad oggi possiamo affermare che la mostra è stata ospitata in tutti e 5 i Continenti.







