Parrocchia 24 giugno 1967. In precedenza, cappella (notizie documentate dall’anno 1395); e, dal 1723, curazia della pieve di Denno.
Info: slm 595; comune Campodenno; cap 38010; km 31 da Trento – 12 da Mezzolombardo – 2 da Denno
Indirizzo: 38010 Termon (TN)
Chiesa della natività di S. Giovanni Battista
La chiesa parrocchiale di Termon dedicata alla natività di San Giovanni Battista è ricordata già dal 1395, fu ricostruita nel 1778 da Pietro e Antonio Bianchi di Brienno.
La facciata è ornata da un portale in pietra bianca e rosa e da un rosone centrale. L’attuale campanile risale al 1766.
L’interno, a navata unica, presenta volte a vela e arco santo a tutto sesto. La decorazione ad affresco dell’inizio del XX secolo, rappresenta i quattro evangelisti, il Padre Eterno benedicente e l’incontro di San Giovanni Battista con Gesù Cristo.
L’altare maggiore in marmi policromi, realizzato dai fratelli Giovanni Battista e Giuseppe Antonini nel 1786, conserva una pala novecentesca raffigurante la natività di San Giovanni Battista. L’antica pala dell’altare maggiore, opera di Mattia Lampi è attualmente appesa sulla parete sinistra della navata; anch’essa raffigurante la natività di San Giovanni Battista. Dello stesso artista sono le quattordici stazioni della Via Crucis, dipinte tra il 1776 ed il 1778.L’altare laterale destro seicentesco è forse opera dell’intagliatore Simone Lenner, è ornato da una statua lignea raffigurante la Madonna del Carmine. Anche l’altare laterale sinistro è probabile opera di Lenner e presenta una pala coeva, raffigurante l’Incoronazione di Maria.
Ai lati dell’arco santo sono visibili due statue lignee raffiguranti la Madonna Addolorata (XIX secolo) e il Sacro Cuore di Gesù opera di Carlo Pancheri.
Sul lato destro dell’aula trovano posto un fonte battesimale di marmo rosso, scolpito nel 1725 da un certo Giovanni Briani e una nicchia contenente una statua lignea novecentesca, raffigurante San Giuseppe con Bambino.
Tratto da: “Guide del Trentino – Val di Non Storia, arte, paesaggio” a cura di Eleonora Callovi e Luca Siracusano