Storia Unità Pastorale

Negli ultimi anni, il calo delle vocazioni religiose, ha reso necessario che i sacerdoti prestassero servizio in due o più parrocchie. Ben presto, tuttavia, si è visto che anche queste misure si sono dimostrate insufficienti ed è stato necessario guardare oltre, verso al creazione di Unità Pastorali sempre più grandi. Per quanto riguarda la nostra zona, un evento importante è stato il 18 marzo 2012 con una solenne Eucaristia presieduta dall’Arcivescovo Luigi Bressan veniva istituita l’Unità Pastorale “Cristo Salvatore”, costituita dalle parrocchie di Campodenno, Cunevo, Denno, Dercolo, Flavon, Lover, Quetta, Sporminore, Termon, Terres.
Prima della celebrazione il suono di tutte le campane a festa dei dieci i campanili, la presenza dei sei sindaci del territorio, della banda musicale “musicanti nonesi” ha riempito l’aria di festa, per questo cammino da iniziare insieme.
Ad animare la celebrazione liturgica erano presenti in chiesa i cori giovanili e parrocchiali accompagnati dall’organo e da un quartetto d’ottoni guidati dal maestro Paolo Delama, responsabile dell’ufficio musica sacra dell’Arcidiocesi. A coronare la mattinata, il pranzo in piazza per tutti, occasione anch’esso di fraternità e condivisione.
Questa festa ha rappresentato un punto di arrivo di un cammino, non facile né privo di ostacoli, iniziato quasi due anni prima, che ha portato tutti noi a rivedere il ruolo dei sacerdoti e soprattutto la nostra posizione come laici, non più “fruitori” di un servizio, ma parte attiva e collaborativa della comunità parrocchiale.
In questo breve articolo, vogliamo raccontarvi gli inizi, l’evoluzione, le linee di questo progetto di collaborazione e fraternità fra le nostre parrocchie, consapevoli che  raccontare oggi ciò che è accaduto due e più anni fa, è operazione che rischia di essere condizionata un po’ dalla realtà odierna.
A marzo 2010 sono stati convocati da mons. Lauro Tisi i consigli pastorali delle parrocchie che sarebbero andate a costituire la UP “Cristo Salvatore”: nell’aria un po’ di diffidenza per il futuro. Successivamente il vicario e la commissione composta da un rappresentante per parrocchia hanno riflettuto sulla comunità cristiana e sul sacerdote nel contesto sociale odierno, cambiato molto e in continua mutazione.
Sono stati organizzati quattro incontri con la popolazione dove mons. Tisi ha illustrato i cambiamenti in atto.
Il 10 ottobre 2010 alle quindici nell’antica pieve di Denno, don Alessio è stato accolto dalle comunità, che gli hanno consegnato le chiavi delle rispettive chiese, con una cerimonia simbolica ed emozionante.
L’orientamento pastorale che si è preso, in comunione con la Commissione dei dieci è stata il cercare di avvicinare la Chiesa alla comunità, cercando di favorire il più possibile collaborazioni, coinvolgimento con gruppi e associazioni, facendo sì che la parrocchia diventi strumento di unione e di comunità, indicando e testimoniando Gesù come centro della nostra vita.
Nella semplicità e umiltà dei numeri, sono stati belli in questi anni i momenti in cui tutta l’Unità Pastorale si è riunita per pregare (pellegrinaggi a Pinè e a Senale, festa del Sacro Cuore e Madonna Assunta, Vie Crucis a Sporminore e Lover) le due gite in val di Fassa, l’UP in cammino, i campeggi. Questi ultimi hanno costituito un’assoluta novità per le nostre comunità, particolarmente importante se si considera quanto è difficile, nel mondo di oggi, avvicinare i bambini alla fede. Lo sforzo organizzativo di don Alessio è stato notevole, ma riteniamo sia stato ampiamente ripagato dai bambini che hanno partecipato, dall’entusiasmo e dalla disponibilità degli adolescenti che hanno svolto il ruolo di animatori, dagli adulti che hanno collaborato a vario titolo e soprattutto
dalla gioia delle famiglie, che hanno fruito, per i loro figli, delle scuole elementari, medie e superiori di un’esperienza indimenticabile di vacanza e di crescita personale e spirituale.
Tuttavia, il risultato più importante di questo cammino insieme è rappresentato soprattutto dalla disponibilità ad aiutarsi e a camminare insieme con le parrocchie vicine.
In questo modo di essere Chiesa sul territorio penso che la parola “chiave “ è “aiutarsi, aver bisogno”: e qui non c’è nessuno che sa tutto, ma ognuno dà quel che può, ogni comunità o persona è una risorsa che vale per la generosità che dona, indipendentemente dalle sue doti.
Abbiamo bisogno prima di tutto di Gesù, del Suo amore e della Sua presenza per essere Sua famiglia, ma se vogliamo che il Suo messaggio arrivi dobbiamo impegnarci in prima persona.
Il logo della nostra Unità pastorale rappresenta un’arpa con dieci corde, le dieci parrocchie.

A queste dieci sorelle il 3 novembre 2013 si sono aggiunte anche le parrocchie di Toss, Vigo di Ton e Masi di Vigo.