QUESTO MIO CORPO VEDRÀ IL SALVATORE
INDICAZIONI PER LE ESEQUIE
Con la liturgia cristiana dei funerali “la Chiesa prega che i suoi figli, incorporati per il Battesimo a Cristo morto e risorto, passino con lui dalla morte alla vita e, debitamente purificati nell’anima, vengano accolti con i santi e gli eletti nel cielo, mentre il corpo aspetta la beata speranza della venuta di Cristo e la resurrezione dei morti”. (RE Premesse 1)
UNA COMUNITÀ COINVOLTA
Attraverso le diverse tappe celebrative che danno forma al rito delle esequie, tutta la Comunità accompagna il defunto, dal letto di morte sino al sepolcro. In alcuni momenti sarà presente il ministro ordinato (sacerdote o diacono), in altri, a guidare le celebrazioni saranno ministri laici incaricati dalla Comunità (ministri della consolazione). Attraverso questa presenza molteplice, e attraverso le diverse “tappe” (preghiera in casa, veglia in chiesa, esequie, preghiera in cimitero…) la Chiesa annuncia che la morte è una realtà comunitaria, poiché la persona defunta non è esistita solo per i suoi cari, ma in quanto credente è stata parte della Comunità cristiana.
Al momento della morte di un proprio caro, i familiari informino direttamente quanto prima la Parrocchia, anche qualora ci si rivolgesse immediatamente ad una impresa funebre.
La data e l’ora del funerale vengono stabilite con il parroco della Comunità cristiana di riferimento direttamente o attraverso l’intermediazione dell’impresa funebre, in modo tale da tener conto anche della vita e degli impegni della Comunità. Gli orari consueti proposti sono alle ore 17.00 nel periodo estivo (giugno-settembre) e alle ore 14.00 nel periodo invernale (ottobre-maggio). I funerali non si celebrano la domenica.
ESEQUIE NELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Per motivi pastorali e dopo alcune esperienze diffuse in Diocesi, in accordo con il Vescovo Lauro, la celebrazione delle esequie nella nostra Unità Pastorale avviene nella Liturgia della Parola. Il sacerdote visitando la famiglia provvede a concordare con i familiari del defunto lo svolgimento del rito. Sarà premura della Comunità, in accordo con i familiari, ricordare il defunto nella messa d’orario feriale o festiva a preferenza dei parenti del defunto.
Il funerale con la Liturgia della Parola mantiene tutta la dignità di celebrazione cristiana della Chiesa.
LA CURA DEI SEGNI
Le campane che suonano “l’agonia” invitano tutta la Comunità a raccogliersi in preghiera per ricordare il defunto. Le campane, vengono suonate per ricordare chi abita nella Comunità o chi è nativo del paese.
I fiori posti accanto al feretro, esprimono l’affetto verso il defunto, i legami di amicizia che si prolungano oltre la morte e la speranza che egli possa ritrovare il giardino del Paradiso. Si faccia attenzione però agli sprechi; si preferiscano piuttosto autentici gesti di solidarietà a vantaggio di reali necessità.
Nel rito delle esequie si prevede l’intervento dei familiari o della Comunità nella preghiera dei fedeli per pronunciare brevi parole di cristiano ricordo e affidare il caro estinto all’Amore del Padre.
Terminata la celebrazione delle esequie nella liturgia della Parola, la salma viene accompagnata all’esterno della chiesa se prosegue per la cremazione, o al cimitero se si procede alla tumulazione. Il rito delle esequie ha il carattere di un ‘accompagnamento’ e pertanto esso termina con la deposizione del corpo nella tomba.
Si sottolinea che il cosiddetto “elogio funebre”, dove parenti e amici ricordano il caro estinto non si inserisce nella liturgia della Parola in chiesa, ma può essere svolto al cimitero nel momento della tumulazione o al rientro dalla cremazione sempre in cimitero.
SEPOLTURA E CREMAZIONE
La Chiesa cattolica ha sempre preferito la sepoltura del corpo dei defunti come forma più idonea ad esprimere la pietà dei fedeli verso coloro che sono passati da questo mondo al Padre. Tuttavia, in assenza di motivazioni contrarie alla fede, non si oppone alla cremazione. In tal caso la celebrazione liturgica precede la cremazione e si ritiene conclusa solo al momento della deposizione dell’urna al cimitero. La Chiesa è decisamente contraria alla prassi di spargere le ceneri oppure di conservarle in luoghi diversi dal cimitero, luogo della memoria che raccoglie la Comunità intorno al ricordo dei propri morti. Tale prassi, infatti, sottintende una concezione privatistica della morte in contrasto con il significato delle esequie cristiane.
Di seguito alcune proposte di preghiere dei fedeli per le esequie da cui prendere spunto: