TOSS – San Nicolò

Parrocchia eretta 16 agosto 1962. In precedenza, cappella; e, dal 1690, curazia della pieve di Vigo d’Anaunia.
Info: slm 476; comune Ton; cap 38010; km 29 da Trento – 10 da Mezzolombardo – 3 da Vigo

La frazione di Toss (476 m) nel comune di Ton, è ubicata su di un’aprica pianura coltivata a frutteti. Anticamente curazia dipendente dalla Pieve di Vigo, eretta parrocchia il 16 agosto 1962. Conta circa 281 abitanti, compresi gli abitanti di Nosino.

Chiesa parrocchiale di S. Nicolò

La chiesa parrocchiale di Toss sorge isolata su un colle ad est dell’abitato. Addossato al lato sinistro c’è il campanile molto slanciato che dona armonia all’intera struttura. I primi documenti che parlano di un edificio di culto sono gli Atti visitali del 1537 che nominano una cappella di san Matteo in Villa Tosi, probabilmente demolita per far posto all’attuale chiesa dedicata a san Nicolò. Sul portale, accanto alla scritta Domus mea Domus orationis c’è incisa la data 1584. Nel 1769 per l’aumento della popolazione, venne ampliata fino a raggiungere le attuali dimensioni e l’incarico fu dato al capomastro Antonio Bianco da Brieno della diocesi di Como che ingrandì il presbiterio e aggiunse la sacrestia. Nel suo insieme l’edificio, più volte rimaneggiato, è di stile barocco, caratterizzato dalla facciata a due piani divisi da un cornicione a linee ricurve. Al centro un finestrone con a lato due nicchie dove sono affrescati i santi Pietro e Paolo e in basso san Nicolò; nel timpano è raffigurato il Padre eterno. L’interno è ad una navata con volta a botte, il presbiterio elevato di quattro gradini, un tempo separato dall’aula dalle balaustre. Con la riforma liturgica degli anni sessanta vennero tolte e le colonnine utilizzate per la realizzazione dell’altare coram populo. Ci sono tre altari: il maggiore è di marmo bianco e intarsi di rosso screziato e verde. E’ raffinato, di stile barocco elegante. Al centro è situata la pala raffigurante la Madonna e san Nicolò; l’altare di sinistra è dedicato a santa Lucia, mentre quello di destra a santa Barbara. Nei primi decenni del ‘900 i minatori che lavoravano alla costruzione della galleria che porta l’acqua del Noce e della Pongaiola alla centrale di Mezzocorona, donarono alla chiesa la statua lignea realizzata dall’intagliatore Obletter di Ortisei; la statua sostituì la pala del 1696 dipinta da Francesco Paoli di Tuenno.

Di pregevole fattura il crocefisso e la statua della Madonna realizzati da Fedele Battocletti di Cavareno. La statua viene portata in processione dai coscritti la prima domenica di maggio, in occasione della sagra del paese. Era l’anno 1869 quando, sull’onda dell’entusiasmo suscitato dalla proclamazione del dogma dell’Immacolata concezione, si fece la prima processione. Come si legge nell’Urbario, è singolare il motivo per cui fu scelta la prima domenica di maggio: “L’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, il tempo è freddo e le giornate sono brevi…”

a cura di Renata Zanini