Un saluto da suor Delia

Carissimi amici del gruppo missionario interparrocchiale dell’Unità Pastorale Cristo Salvatore, jambo ! Come state? Vi penso e spero bene. In questi giorni abbiamo avuto la notifica da parte del Centro Missionario di Trento della somma di 850 euro che avete versato per la nostra missione. Non sappiamo come ringraziarvi! Vorremmo che il nostro grazie arrivi a tutte le famiglie, adulti, bambini, ragazzi , che hanno pensato a noi, che avete rinunciato a qualcosa a cui tenevate, per donarlo a chi ne ha più bisogno. Grazie di tutto cuore!
In questi giorni stiamo organizzando il GREST qui a Keba dove abitiamo da circa un mese e mezzo. E’ la prima volta che in diocesi si organizza un’iniziativa di questo tipo e tutti sono molto gasati. Abbiamo più di 500 iscritti, una vera pazzia, ma piano piano riusciamo a inquadrarli tutti, con un bel gruppo di giovani che ci aiuta: noi siamo 3 sorelle, ci sono tre seminaristi e gli altri sono giovani animatori. La vostra offerta è arrivata come una provvidenza. Ci aiuta sopratutto ad aiutare famiglie in difficoltà e a far mangiare i bambini almeno due volte alla settimana, una pappetta di riso, farina di granoturco, mescolata con farina di arachidi e un po’ di zucchero. Non basta mai! Ciascuno arriva col suo piatto di alluminio o un bicchiere di plastica e un cucchiaio. Altri, che non hanno il piatto, vengono con una foglia di banana o un sacchettino di plastica che hanno raccolto al mercato… E’ veramente commovente e poi, se ne stanno seduti, sperando che arriverà la  seconda dose…
Grazie di cuore a ciascuno! Vi pensiamo e vi portiamo nella nostra preghiera che non ha confini e vi arriverà subito subito. Un forte abbraccio caldo africano da Keba.
Delia


Carissimi!
Da quasi un mese mezzo viviamo à Keba, un villaggio a 7 km da Kongolo, sede della Diocesi. Domenica 19 giugno, festa del Corpus Domini, con una celebrazione solenne presieduta dal nostro Vescovo Oscar Ngoy, siamo state accolte e “istallate” nella casetta messa a disposizione  dal capo villaggio. La gente ci ha lavorato molto per renderla bella e accogliente e la diocesi ha fatto di tutto per prepararcela, mettendoci le cose essenziali. A noi di completarla piano piano con il resto.
Abbiamo potuto ricavare da una saletta che fa da refettorio e saloncino, una piccola cappellina dove lunedì  il parroco è venuto a celebrare la prima eucarestia e così lasciare Gesù nel tabernacolo. Presenza molto confortante!
Siamo in mezzo alla gente, vicino alla nostra porta c’è un piccolo mercato dove le mamme vendono pesce secco di diverse qualità, farina di manioca e di mais, arachidi, pomodorini, patate dolci fritte nell’olio di palma, riso e altre piccole cose; siamo situate proprio su un crocevia dove passano tre strade, è una posizione meravigliosa. Basta uscire di casa per incontrare gente che va e viene a piedi, in bicicletta, in moto. Bambini dappertutto che vengono a chiederci “munalamuka?” “Vi siete svegliate?”
Passa, in questa stagione secca, qualche raro camion che viene da Bukavu, da Lubumbashi, luoghi lontanissimi da qua, che sono in strada da due settimane, da un mese… Persone coraggiose che arrivano qua con tanti prodotti che poi sono venduti al mercato di Kongolo dove andiamo a rifornirci.
Martedì è passato di qui in moto il parroco di Sola, una parrocchia a 30 km da qui. E’ venuto a vedere come stavamo e ci ha lasciato delle banane da cuocere, un gallo e una gallina. Beh, dopo alcune ore, la gallina ha fatto l’uovo… commovente, vero, questo regalo anche da parte della gallina?
Questa nostra presenza, voluta da alcuni anni, è frutto di un discernimento in comune per andare dove maggiore è il bisogno che il Vangelo sia conosciuto e Gesù sia amato. Per questo abbiamo passato la nostra presenza a Luvungi, nella diocesi di Uvira, alla Congregazione delle Suore Operaie di Brescia che sono in Burundi e  hanno tante suore burundesi. Abbiamo lasciato loro delle opere ben avviate, come l’Ospedale, il Centro sanitario, il Centro per bambini denutriti, il Centro di formazione per le ragazze e le mamme. E’ stata una gioia per noi lavorarci 44 anni e poi lasciare il bel tutto nelle loro mani  e noi andare dove c’è più bisogno, dove nessuno va.
L’accoglienza qui è stata molto emozionante. Viviamo alla giornata, con quello che troviamo al mercato. Non avendo come conservare il cibo, il mercato dove andiamo ogni giorno,  diventa il luogo di incontro, di ascolto, di scambio, di notizie, di annuncio. Per ora stiamo conoscendo i nostri vicini e in queste prime settimane stiamo facendo  la visita alle differenti comunità di base che qui si chiamano “shirika”. Siamo nella stagione secca, tutto è sabbioso intorno a noi e il chilometro che ci separa dalla parrocchia è come una strada sulla spiaggia. Noi fatichiamo a camminare, ma immaginate quelli che devono spingere la biciletta piena di pesi, le moto con su bagagli di ogni tipo e magari anche tre persone… I camion se la cavano bene perchè hanno una buona trazione e prendono questa strada a tutta velocità facendo sollevare tanta di quella polvere… che entra dappertutto nelle case…
Pole pole, piano piano, iniziamo la nostra vita qui. Con me ci sono qui due novizie congolesi. Il mese prossimo verranno Elisa e Dumiel una nostra sorella congolese che si chiama Dumiel. Così il “trio” sarà al gran completo.
Ricordateci nella preghiera affinchè la nostra presenza qui sia segno dell’amore di Dio e segno di speranza per tutti.
Un forte abbraccio caldo africano da Keba e restiamo uniti nella stessa comunione e missione.
Vostra Delia